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Scoliosi, curve migliori anche senza ricorrere al bisturi

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Scoliosi, curve migliori anche senza ricorrere al bisturi Empty Scoliosi, curve migliori anche senza ricorrere al bisturi

Messaggio  tarantola17 Mar Nov 16, 2010 8:06 pm

Uno studio italiano mostra che l'utilizzo di specifici corsetti è d'aiuto anche nelle forme più gravi

Il corsetto ortopedico indossato dai 1.500 pazienti oggetto di studio
MILANO - Il corsetto ortopedico non è solo un valido alleato per evitare il peggioramento delle scoliosi più gravi (oltre i 45° Cobb): in alcuni casi aiuterebbe anche a migliorare le curve in chi non vuole andare sotto i ferri. La segnalazione viene da uno studio di ISICO (Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale), presentato in occasione del 25° North American Spine Society Meeting.

BENEFICI - La scoliosi è una deformità della colonna vertebrale che si torce nei tre piani dello spazio. L’entità di questa deformità si misura in gradi Cobb, riferiti all’inclinazione delle vertebre. Si può parlare di scoliosi quando questa inclinazione supera i 10° Cobb. In genere il trattamento con corsetto viene suggerito nelle scoliosi tra i 25 e i 30°, mentre quando si superano i 45° si raccomanda l’intervento chirurgico. I nuovi dati si riferiscono a pazienti con curve tra i 45° ed i 58° con un netto rifiuto dell’intervento chirurgico, ma evidentemente molto motivati a seguire alla lettera sia il trattamento con corsetto rigido sia gli esercizi che lo accompagnano. Nella ricerca sono stati considerati complessivamente 1.500 pazienti con scoliosi idiopatica (della quale non sono note con certezza le cause) che avevano terminato il trattamento dal settembre 2003 al dicembre 2009, 28 dei quali presentavano appunto una scoliosi oltre i 45° e non avevano voluto ricorrere al bisturi. Inizialmente a questi pazienti con scoliosi grave era stato chiesto di indossare uno specifico corsetto rigido per 23 ore al giorno per un anno intero, ma poi le ore giornaliere erano state ridotte molto gradualmente (per la prima volta di un’ora, poi di due ore ogni sei mesi fino al termine della cura). I sacrifici evidentemente fatti dai pazienti, però, sono stati ripagati dai risultati: il 71% dei pazienti gravi ha avuto un miglioramento di almeno 5° Cobb, che in alcuni casi è salito oltre i 15°, addirittura 20° Cobb.

CONFINE TRA TERAPIE - «Fino ad ora per correggere scoliosi oltre i 45° Cobb l’opzione più accreditata è stata l’intervento chirurgico, quasi sempre senza dare tempo e modo per verificare l’efficacia del trattamento conservativo, perché si partiva dalla convinzione che il corsetto può solo stabilizzare la scoliosi e non la può migliorare - fa notare Stefano Negrini, fisiatra, direttore di ISICO -. I nuovi dati, invece, indicano che la terapia con il corsetto può portare a buoni risultati, anche se non siamo ancora in grado di prevedere i migliori candidati. Certo si tratta di un trattamento impegnativo che dura mediamente 4-5 anni. Questo approccio, però, ha il vantaggio di non implicare la fusione delle vertebre con viti e barre in titanio che raddrizzano sì la colonna ma limitano poi molto la mobilità della schiena. Non solo vengono eliminati anche i rischi insiti nell’intervento chirurgico».

INDICAZIONI - I ricercatori comunque affermano che allo stato attuale delle conoscenze l’intervento chirurgico resta il trattamento di elezione delle scoliosi più gravi, ma ora per chi lo rifiuta e ancora non ha raggiunto livelli estremi, esiste l’alternativa del corsetto. «Oltretutto - puntualizza Negrini - nulla esclude, nel caso di fallimento, di ricorrere alla chirurgia. Dati i risultati di questo studio, oggi il nostro approccio (se condiviso dal paziente e dalla sua famiglia) è quello di fare un tentativo con il corsetto e vedere come reagisce la schiena: in genere dopo i primi sei mesi riusciamo farci un’idea dei possibili risultati finali nell’80 per cento dei casi e dopo un anno e mezzo praticamente nel 100 per cento. Se in questo arco di tempo si vedono dei miglioramenti vuol dire che la terapia può funzionare e probabilmente vale la pena continuare. C’è infine da dire che mentre in passato nella fase iniziale del trattamento si ricorreva al corsetto in gesso, molto difficile da tollerare, dal 2005 possiamo contare anche su corsetti rimovibili (Sforzesco) con i quali è moto più facile convivere, perché oltre ad essere rimovibili, hanno anche il vantaggio di lasciare libertà di movimento ed essere molto meno visibili addosso».

Antonella Sparvoli
11 novembre 2010
da "Corriere Salute
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