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MALATTIE REUMATICHE

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Messaggio  galeone Ven Gen 07, 2011 8:45 am

Malattie reumatiche dimenticate
Il primo Manifesto internazionale dei pazienti chiede
di inserire queste patologie nel Piano sanitario
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(Corbis)
MILANO - Anche il Piano sanitario 2011-13 se l'è dimenticate: neppure un riferimento alle malattie reumatiche croniche. E così l'Associazione nazionale dei malati, in occasione della firma del primo Manifesto internazionale delle persone con artrite reumatoide sottoscritto assieme ad altre 25 associazioni di pazienti, ha scritto una lettera aperta al ministro della Salute e tutti i parlamentari italiani.
PIANO SANITARIO - La richiesta principale è l'inserimento delle malattie reumatiche nel Piano sanitario nazionale: ancora non ci sono, nonostante lo scorso luglio ANMAR l'avesse già chiesto a gran voce durante un'audizione presso la XII Commissione Igiene e sanità del Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva, ancora in corso, sulle malattie ad andamento degenerativo di particolare rilevanza sociale. «Ho fiducia in un impegno concreto delle istituzioni italiane, che hanno il dovere di ascoltare la voce dei malati colpiti da malattie reumatiche e dare seguito alle numerose dichiarazioni di intenti, mettendo in atto programmi e interventi che servano a curare efficacemente e tempestivamente i pazienti e a migliorarne la qualità di vita - osserva Giovanni Minisola, neo presidente della Società italiana di reumatologia -. Ritengo doveroso l’inserimento delle malattie reumatiche più gravi e invalidanti, come l’artrite reumatoide, nel prossimo Piano Sanitario Nazionale. Finora gli organismi deputati ad assicurare i livelli di assistenza che i malati reumatici meritano non hanno dato risposte adeguate. Voglio ritenere, nonostante tutto, che ciò sia accaduto per un’insufficiente e lacunosa conoscenza della situazione piuttosto che per disinteresse nei confronti degli importanti problemi assistenziali. Siamo pronti a collaborare con le autorità, se davvero lo vogliono; aspettiamo un loro segnale», dice Minisola.
MANIFESTO - Anche il documento internazionale firmato dall'ANMAR e dalle altre associazioni di pazienti si rivolge per la prima volta alle istituzioni, individuando cinque priorità e richieste politiche per ottenere un reale cambiamento nelle condizioni di vita dei pazienti. Che, prima di tutto, chiedono di riconoscere l'artrite reumatoide come una priorità sanitaria pubblica e, in secondo luogo, di attuare finalmente linee guida che consentano una diagnosi davvero tempestiva e accurata per tutti. Ancora oggi infatti i tempi della diagnosi si allungano di parecchio: diagnosi e inizio delle terapie non dovrebbero arrivare oltre i tre-quattro mesi dall'esordio dei sintomi, in realtà in media occorre circa un anno prima di arrivare alla diagnosi. Che è un po' più veloce se è il medico di famiglia ad avere il sospetto di artrite e indirizzare il paziente dal reumatologo (10 mesi in media), ma parecchio più lenta (ben 24 mesi) se si passa da altri specialisti prima del reumatologo. Nel manifesto, inoltre, i malati chiedono una strategia nazionale per la gestione e l’assistenza delle persone che convivono con l’artrite reumatoide, per assicurare a tutti l'accesso agli standard più elevati di trattamento e di cura; richiamano l'attenzione sull'importanza di non discriminare i pazienti sul lavoro, attraverso l'educazione dei datori di lavoro e leggi apposite; infine, il documento chiede di consentire l’introduzione tempestiva nel Sistema sanitario nazionale dei trattamenti farmacologici innovativi. «In questo senso l'accordo sul diretto recepimento nei Prontuari terapeutici ospedalieri regionali dei farmaci valutati come innovativi dall'Agenzia italiana del farmaco è un passo avanti fondamentale per eliminare le disparità territoriali di accesso alle cure - dice Gabriella Voltan, presidente ANMAR -. Speriamo che, nella classificazione di "farmaco innovativo", venga tenuto conto anche dell'impatto delle terapie sulla qualità della vita dei malati».
Elena Meli
05 gennaio 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA
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