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INVALIDITA' CIVILE: AUMENTANO GLI OSTACOLI ALLE INDENNITA' ECONOMICHE

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Messaggio  enrico Mer Mag 16, 2012 5:17 am


Invalidità civile. Cittadinanzattiva: “Aumentano ostacoli per accedere a indennità economiche”
L’associazione è intervenuta ieri in audizione presso la commissione lavoro e Igiene e Sanità del Senato. “Le nuove procedure di accertamento – ha denunciato – sono fonte di costi e di ricorsi, anziché una facilitazione”. I dati Inps sui falsi invalidi “smentiti anche dalla Corte dei Conti”.
09 MAG - “Le nuove procedure di accertamento dell’invalidità varate dall’Inps, in vigore dal 2010, continuano a rappresentare un ostacolo per tutti i cittadini che vorrebbero legittimamente accedere alle indennità economiche. A molti mesi dalle nostre prime denuncie, nessuna inversione di tendenza da parte dell’Istituto, che sembra sordo alle richieste di vera semplificazione, trasparenza, rispetto delle norme e di un vero confronto con le Organizzazioni di tutela del diritto alla salute. Continua, invece, la caccia ai ‘falsi Invalidi’, che alla luce dei dati della Corte dei Conti si è dimostrata totalmente fallimentare e costosissima per lo Stato e per tutti i cittadini”. Questo il commento di Tonino Aceti, responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva, in occasione dell’audizione di ieri in commissione Lavoro e Igiene e Sanità del Senato.

L’audizione, che ha visto la partecipazione anche di Parent Project onlus, Associazione aderente al CnAMC di Cittadinanzattiva, è frutto della richiesta di un’indagine conoscitiva sulle difficoltà di accesso promossa da Cittadinanzattiva.

L’Organizzazione ha dato, infatti, vita ad una campagna, partita nel maggio del 2011, dal nome esplicito “SonoUnVip, Very invalid people”, per riaffermare il diritto dei cittadini ad accedere ai benefici economici previsti dalla Costituzione, messi in discussione dai comportamenti dell’Istituto di Previdenza Sociale, volti esclusivamente a contenere al massimo l’aumento della spesa assistenziale.

Le segnalazioni sul tema ricevute da Cittadinanzattiva nel 2011 hanno mostrato evidenti incrementi per quanto riguarda l’esito dell’accertamento ritenuto inadeguato da parte dei cittadini: dal 28,2% del 2009 fino al 37,8% del 2011.

Aumentano le segnalazioni anche rispetto alla lentezza dell’iter burocratico di riconoscimento: dal 27,1% del 2009 al 28,2% del 2011. Le segnalazioni inerenti l’attesa per la sola ricezione del verbale definitivo passano dal 13,1% del 2009 al 32% del 2011. Tale dato dimostra l’esperienza fallimentare della nuova procedura di riconoscimento. L’INPS ha corrisposto, solo di interessi passivi, per i ritardi nei pagamenti per gli anni 2009-2010 circa 86 milioni di euro.

Aumentano sia le segnalazioni sul riconoscimento di una percentuale ritenuta inadeguata (25,5% nel 2009 - 40% nel 2010 – 43,3% nel 2011), sia le segnalazioni riguardanti il mancato riconoscimento dell’indennità di accompagnamento (45,5% nel 2009 - 47,8% nel 2010 – 49% nel 2011); queste ultime più strettamente legate a quanto stabilito dalla Nota interna dell’INPS del 20 settembre 2010, che ha drasticamente ristretto i criteri per la concessione dell’indennità di accompagnamento, allungato i tempi del procedimento di riconoscimento introducendo per tutti i casi accertamenti sanitari diretti aggiuntivi, aumentato il contenzioso legale, con un tasso di soccombenza dell’Inps pari al 60% dei casi nel 2010. Sarebbe davvero interessante, in un momento di crisi di risorse economiche come questo, quantificare anche i costi relativi all’attività di avvocatura dell’Inps. Nel corso del 2010 le prestazioni per gli invalidi civili, relativamente a pensioni, assegni e indennità, si attestano a circa 2 milioni 700 mila, con una spesa complessiva pari a 16.570 milioni di euro. All’interno di quest’ultima, 3.808 milioni di euro si riferiscono a pensioni e assegni di invalidità civile e 12.762 milioni di euro a indennità di accompagnamento.

I costi di cui i cittadini devono farsi carico sono, inoltre, notevolmente aumentati: sono stati segnalati casi in cui si giunge a pagare 180 euro per la presentazione della domanda. E comunque, dal punto di vista della celerità dell’iter anche i dati della Corte dei Conti confermano ancora importanti criticità: solo per ciò che riguarda i tempi di liquidazione 2010 delle indennità economiche nel 14% dei casi non è stato rispettato il tempo soglia dei 120 giorni e nel 37% dei casi quello dei 60 giorni. Inoltre, le nuove procedure prevedevano l’integrazione della Commissioni mediche Asl con un medico Inps proprio per accelerare il procedimento, ma solo nel 46% dei casi questo è avvenuto. Nel 54% dei casi si è tradotto in un doppio (o triplice nei peggiori dei casi) passaggio, con relativo aumento dei tempi e dei costi. Tutto questo raddoppiando la spesa per il personale dei medici convenzionati Inps passato dai 5,5 milioni di euro del 2009 ai circa 11 milioni di euro del 2010, utilizzati prevalentemente per piani straordinari di verifica fallimentari e lesivi dei diritti delle persone, in particolare quelli con disabilità. Le assegnazioni indebite, infatti, si attestano nel 2010 ad 1 su 10 e non ad 1 su 4 come invece dichiarato dall’Inps, i cui dati destano più di qualche dubbio sulla loro attendibilità.

“Chiediamo che il Governo agisca anche nei confronti degli operatori singoli che non rispettano tempi e modalità previste a favore dei cittadini, aree grigie in cui si nascondono anche interessi illegittimi. E che sia promossa un’attenta e costante azione di valutazione della gestione Inps 2010-2011 e per il futuro, relativa alle nuove procedure di riconoscimento delle minorazioni civili, in termini di trasparenza, legittimità, efficienza, efficacia, economicità del servizio reso ai cittadini. Chiediamo inoltre che l’Inps annulli immediatamente la Comunicazione interna del 20 settembre 2010”, ha quindi concluso Aceti, “e che sia ripristinata la possibilità d’impugnazione del giudizio di primo grado, avente ad oggetto il ricorso giudiziario da parte dei cittadini avverso i verbali emessi dall’I Inps”.

Consegnati al Senato anche i punti di vista sul problema di 14 Associazioni di persone con patologia cronica e rara aderenti a Cittadinanzattiva che confermano quanto denunciato dall’associazione (vedi file allegato).

Si tratta di AIMA (Associazione Italiana malattia di Alzheimer), AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), Alzheimer Uniti, AMICI (Associazione Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino), ANMAR (Associazione Nazionale Malati Reumatici), ASBI (Associazione Spina Bifida Italia), ASMARA (Associazione Malattia Rara Sclerodermia e ad altre Malattie rare), BIANCO AIRONE PAZIENTI, EPAC (Educazione Prevenzione Ricerca sull’Epatite C), FAIS (Federazione Associazioni Incontinenti e Atomizzati), FEDEMO (Federazione delle Associazioni Emofilici), LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS), PARENT PROJECT (Genitori contro la Distrofia Muscolare Duchenne e Becker), SIMBA (Associazione Italiana Sindrome e Malattia di Behcet).


09 maggio 2012
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