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I DISOCCUPATI PER DOLORE COSTANO QUANTO L'IMU

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Messaggio  enrico Sab Ott 12, 2013 5:18 am

200 mila disoccupati per dolore. Costano quanto l'Imu
Redazione
Venerdì 11 Ottobre 2013, 20:18

Sono 200 mila i “disoccupati per dolore” da malattia reumatica che, loro malgrado, devono rinunciare ogni anno a oltre 23 milioni di giornate di lavoro. Che "costano" 2,8 miliardi di perdita di produttività, ai quali si aggiungono 1.200 milioni per disoccupazione, trattamento della malattia, assegni di inabilità e di invalidità (che crescono al ritmo di 4 mila nuove richieste all'anno e sono inferiori solo a quelli erogati per neoplasie e malattie cardiocircolatorie). Per un totale, quindi, che equivale a una rata della famigerata imposta: 4 miliardi l'anno.

Gli italiani costretti ad abbandonare il lavoro o che non trovano più un'occupazione perché affetti da patologie reumatiche invalidanti sono colpiti principalmente da artrite reumatoide, artrite psoriasica e spondilite anchilosante. Persone che nell'arco di cinque anni dalla diagnosi, in quattro casi su dieci si ritrovano senza impiego perché per colpa del dolore non possono più svolgere le loro abituali mansioni di impiegati, commercianti, artigiani, operai.

L'allarme arriva dal convegno di Fit for Work Italia, un progetto che nell'ambito di Fit for Work Europa ha l'obiettivo di aumentare la sensibilità di Istituzioni e opinione pubblica per una corretta gestione delle patologie muscolo-scheletriche, così da ridurre i costi diretti e indiretti correlati.

«La maggioranza dei pazienti affetti dalle patologie reumatiche più invalidanti ha un’età compresa fra i 35 e i 55 anni – spiega Giovanni Minisola, chairman del tavolo clinico Fit for Work e primario della Divisione di Reumatologia dell’ospedale San Camillo di Roma – è cioè nel pieno della vita lavorativa attiva. Il dolore, il sintomo principale di queste malattie, peggiora la qualità della vita e compromette la capacità lavorativa e produttiva. Le malattie reumatiche sono oggi la prima causa di assenze dal lavoro e di invalidità per malattie cronico-degenerative; sono altresì la causa della metà delle assenze superiori ai tre giorni, del 60% dei casi di inabilità al lavoro e di più del 25% delle pensioni di invalidità erogate dallo Stato».

Garantire a chi ne ha bisogno l'accesso tempestivo alle terapie più innovative porterebbe una drastica riduzione del numero di giornate di lavoro perse, come «è stato confermato da una recentissima indagine -aggiunge Minisola - che ha evidenziato come l’introduzione dei farmaci biologici nella terapia determina nei soggetti trattati una significativa diminuzione dei giorni di assenza dal lavoro significativamente maggiore rispetto ai casi in cui tali farmaci non vengono impiegati». Se fosse possibile impiegare i farmaci secondo i criteri previsti dalle più accreditate linee-guida nazionali e internazionali per la gestione delle malattie reumatiche e si consentisse l'accesso alle terapie più innovative a tutti i 150 mila malati reumatici italiani che ne hanno bisogno, sottolinea ancora lo specialista, si potrebbe risparmiare un miliardo di euro di costi indiretti legati alla perdita di produttività lavorativa, liberando risorse economiche da reinvestire altrove.

La proposta di Fit for Work Italia alle Istituzioni, alle associazioni, alle Società scientifiche e alle parti sociali prevede la riorganizzazione dei servizi reumatologici in una rete assistenziale nazionale e l'organizzazione di servizi per il recupero delle capacità lavorative del paziente.

Per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema, il 12 ottobre in piazza San Silvestro a Roma saranno possibili visite gratuite e un percorso informativo su sclerodermia, osteoporosi, artrite e artrosi. Dal 14 al 18 ottobre “ambulatori aperti” presso i più importanti Centri reumatologici di tutte le Regioni (informazioni al numero verde 800-91-06-25).

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