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DA AMMALATI REUMATICI A METEOROLOGI

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Messaggio  enrico Sab Ott 19, 2013 6:34 am

L'artrosi è un'ottima meterologa! Ora lo confermano anche studi scientifici
ultima ora | 18 ottobre 2013 ore 13:30 | a cura di Edoardo Ferrara

Cambiamenti meteo ed artrite, legame sempre più provato Sempre più chiara anche nel mondo scientifico la relazione tra artrosi e i cambiamenti meteorologici - Già lo percepiamo che quando il tempo cambia il nostro corpo reagisce a livello psico-fisico spesso in modo negativo ( le meteoropatie ), tanto che il rapporto tra medicina e meteorologia era sospettato anche nell'anticichità, da Ippocrate alla tradizione cinese. Tuttavia nel ventesimo secolo la comunità scientifica è stata molto più cauta al riguardo, con i primi studi approfonditi iniziati negli anni 90 e i cui risultati non hanno fornito prove scientifiche soddisfacenti sul legame meteo-medicina ( anche se non si potevano negare ripercussioni evidenti degli sbalzi meteo-climatici su quelli della salute psico-fisica ).

Attualmente invece nuovi studi avvalorano con prove scientifiche questa relazione tra meteorologia e corpo umano. In particolare dall'Harvard Medical School e dal Centro reumatologia di Cordoba i cui studi evidenziano un legame diretto per motivazioni biologiche e una relazione matematica tra l'artite ed i cambiamenti meteo-climatici, pur dipendente dalla sensibilità di ogni singolo soggetto. Tutte le ricerche palesano come i cambiamenti del tempo influiscano negativamente in particolare su chi soffre di reumatismi ed artrite, dolori che possono essere esaltati in soggetti sensibili.

Nello specifico la causa scatenante delle artrosi sarebbe il cambiamento della pressione atmosferica indotto dal passaggio delle perturbazioni, che influisce sulla pressione sanguigna e quindi su quella esercitata sulle articolazioni. Anche i traumi come fratture e cicatrici non del tutto guarite possono riacutizzare il dolore durante la variazione della pressione. Un effetto tanto più incisivo quanto il soggetto è sensibile, in cui il corpo fa più fatica ad adattarsi alle nuove condizioni meteo-climatiche. Secondo inoltre una ricerca della Società di Cardiologia europea, che ha studiato 16000 pazienti, il freddo aumenta i rischi d'infarto.

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