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che cosa è la spondilite anchilosante

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Messaggio  Admin Gio Feb 04, 2010 5:56 pm

La spondilite anchilosante è una poliatrite reumatica che colpisce il rachide e le articolazioni sacroiliache, talora anche le anche, le spalle e le ginocchia, e porta, con decorso cronico, alla anchilosi totale delle articolazioni interessate.
La spondilite anchilosante è relativamente frequente, soprattutto nelle popolazioni caucasiche e anglosassoni.
Il decorso è molto lento, con successive remissioni e riaccensioni della malattia.

Dapprima la poliartrite si manifesta alle articolazioni sacroiliache, in modo simmetrico, quindi al rachide lombare, dorsale e cervicale. Sono colpite spesso anche le articolazioni costo-vertebrali, la cui infiammazione determina una ridotta espansibilità toracica, più raramente le anche ed eccezionalmente anche le articolazioni periferiche.

Nelle forme più complete della malattia (che a volte si arresta alla fase di sacroileite e lombo artrite), e nella fase avanzata dell'anchilosi, il rachide diventa completamente rigido, con appianamento della lordosi lombare, accentuazione della cifosi dorsale e diminuzione della lordosi cervicale, l'escursione respiratoria è assai ridotta e il paziente deve piegare le ginocchia per guardare avanti.
L'aspetto radiografico della colonna è detto "a canna di bambù", con i corpi vertebrali fusi tra loro e i dischi che tendono a scomparire e ossificare.
Se la anchilosi interessa anche le anche, diventa impossibile camminare.

Non è ancora chiaro quale sia l'evento che fa ammalare di spondilite. Sicuramente esiste una predisposizione genetica, in quanto il 90% degli ammalati è positivo all'antigene HLA B27, anche se solo il 20% di chi è positivo a questo antigene svilupperà la malattia.
I soggetti colpiti da spondilite che non presentano l'antigene HLA B27 sviluppano di solito forme meno aggressive della malattia.

I sintomi iniziali della malattia sono quelli di una lombalgia, continua, poco influenzata dal riposo e particolarmente intensa al mattino.
A volte v'è irradiazione ai glutei e alla faccia posteriore delle coscie fino al ginocchio (sciatica mozza). Può accompagnarsi febbricola, lieve astenia, ma in generale le condizioni rimangono buone.
A volte v'è interessamento all'intestino (malattia di Crohn o colite ulcerosa), alla prostata e alle vie urinarie, più raramente agli occhi (uveite).
Gli ammalati di spondilite anchilosante vengono spesso diagnosticati dopo anni dall'esordio della malattia, perché i sintomi vengono scambiati per una comune lombosciatalgia.
Tra gli esami di laboratorio, spesso è aumentata la VES e la proteina C reattiva, mentre, come già detto, molto frequente è la positività all'antigene HLA B27.

I malati di spondilite anchilosante spesso devono avere la fortuna di avere a che fare il prima possibile con un bravo medico, che intuisca la presenza della malattia in base ai sintomi e indirizzi il paziente a un reumatologo che confermi la diagnosi. Come in tutte le patologie degenerative, prima avviene la diagnosi e migliore sarà il decorso.

La terapia medica e fisica della spondilite anchilosante è simile a quella dell'artire reumatoide. Per alleviare i dolori alle articolazioni si utilizzano i FANS di ultima generazione, selettivi nei confronti della COX 2.
La maggior parte dei farmaci a lenta azione (farmaci di fondo o DMARDs) usati nell'artrite reumatoide o non è stata studiata o non risulta efficace per la spondilite.
La sulfasalazina può essere utile, in particolar modo quando sono interessate le articolazioni periferiche.

I nuovi farmaci biologici o anti TNF si sono rivelati molto efficaci e costituiscono una speranza di rallentare efficacemente la spondilite anchilosante, anche se ancora non vengono utilizzati come farmaci di fondo se non in quei soggetti che hanno già sperimentato altri farmaci, risultati inefficaci.

Notevole importanza riveste la terapia fisica, come la rieducazione posturale globale (RPG), fatta da terapisti esperti nel trattamento di questa patologia che conoscono gli esercizi per mobilizzare la colonna bloccata.
Tutti gli sport aerobici, che coinvolgono il movimento della colonna e non causano un aumento del dolore, sono indicati, primo fra tutti il nuoto.

L'intervento chirurgico riguarda soprattutto le artroprotesi all'anca e alle ginocchia bloccate dalla spondilite, più raramente si effettuano interventi sulla colonna.

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